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IL TEMPIO R

Situato nel settore meridionale del Santuario principale urbano, il cosiddetto Megaron, il Tempio R si trova a sud del Tempio C e ad ovest del Tempio B, e con lo stesso orientamento orientale del Tempio C. Costruito nel primo quarto del VI secolo a.C., è il primo tempio monumentale costruito a Selinunte, e uno dei primi rappresentanti nell' architettura dell’Europa occidentale monumentale greca. Edificio non periptero (cioè non circondato da colonne) ha un profondo Pronao e una Cella, simili al pressoché contemporaneo Tempio S, così come una terza camera con ingresso indipendente meridionale. Due colonne poste nel pronao, e forse una terza nella cella, allineate sull'asse centrale, sostenevano il tetto dell'edificio.

 I primi templi non peripteri costruiti interamente in pietra segnano l'inizio dell’ architettura monumentale in Selinunte.

La struttura del cosiddetto Megaron ha subito variazioni nel tempo. L'edificio originale è stato diviso in due camere: il Pronao, che ha avuto una grande porta d'ingresso, e una Cella più piccola. La terza sala deve essere stata aggiunta in un successivo restauro, come è evidente dalla sua struttura in relazione alla Cella e al Pronao. Il numero di colonne interne originali dell'edificio è difficile da determinare. Così come il tempio si trova oggi, parte della base inferiore del muro di pietra è in situ, e anche alcuni resti crollati dagli strati superiori.

 

Studi recenti (2011) condotti dall’equipe guidata dal prof. Clemente Marconi dell’Institute of Fine Arts dell’Università di New York:
 

L' indagine sul Tempio R è iniziata la scorsa estate (2011) con uno scavo nella zona antistante la porta, sul lato orientale dell'edificio. E' stata identificata una sequenza stratigrafica  intatta che va dal periodo ellenistico della fondazione fino al periodo orientale(fenicio-punico).
I reperti dei livelli più profondi includono la trincea della fondazione del Tempio R.

La trincea del Tempio R

Fig. 8 - Frammento di vaso Corinzio

La trincea era piena di pezzi di calcare di intonaco provenienti dai blocchi dei conci, insieme ad alcuni ceramiche, usati per riempire ed elevare la base della costruzione, che ci permette di fornire una prima datazione archeologica del Tempio R (Fig. 8). Nei livelli stratigrafici più alti del Tempio R, datato al tardo periodo classico, è stato rinvenuto un gruppo di sculture in terracotta, in alcune delle quali si conservano tracce della policromia originale.
 

Sculture. Queste includono la testa di un busto femminile (Fig. 9), un tipo molto popolare in Sicilia, spesso utilizzato in associazione con il culto di Demetra, e  rappresenta o la dea o sua figlia Kore. Il reperto, fatto di argilla di origine locale, è uno dei primi della serie, databile alla metà del V secolo. La data è stata stabililita sulla base del confronto delle caratteristiche del viso con le teste marmoree femminili (Fig. 10) dalle metope del Tempio di Hera sulla collina orientale.

Fig. 9

Fig. 10

Fig. 11

Le terrecotte raffigurano un peplophoros, altri, anche databili alla metà del V secolo, una testa femminile dell'ultimo quarto del V secolo (Fig. 11), e infine un protome femminile, a cui manca la testa. Questa serie di terrecotte sembrano offerte votive associate al Temple R, e sembrano suggerire che il tempio fosse dedicato a Demetra
 

Periodo preistorico e arcaico. Reperti preistorici sono i primi che siano mai stati rinvenuti sull'Acropoli di Selinunte e indicano l'esistenza di un insediamento del periodo del Bronzo nell'area del santuario urbano principale. Questo insediamento probabilmente ha  svolto un ruolo importante per il commercio attraverso il mare Mediterraneo, come indicato dalla presenza di ceramica micenea. Negli strati più profondi della trincea, vicino alla roccia, abbiamo trovato ulteriori prove per le prime strutture arcaiche con mattoni pareti e pavimenti in terra battuta. Queste strutture, originariamente situati nell' l'area compresa tra i Templi B ed R, sono le prime strutture documentata in Selinunte. La ceramica individuata in questo periodo che sembra essere sia locale che greca, apre interessanti domande sull' etnia e sugli scambi culturale a Selinunte al tempo della fondazione coloniale.

Punta di freccia riferibile alla presa cartaginese della città nel 409 a. C

Piccolo flauto in osso, risalente al 570 a.C. È un'offerta votiva alla dea Demetra, la protettrice del grano e dell'agricoltura.

Lekythos a fondo bianco (ca. 480 a.C.) di stile protocorinzio con animali che pascolano. Confrontabile in stile con analoghe opere del pittore Douris, o i frammenti delle terrecotte architettoniche policrome del Tempio C e di altri edifici arcaici dell'Acropoli.


Monile

Statuetta in terracotta della dea del tempio (piu’ probabilmente Demetra), con basso polos e ampio mantello, databile con precisione agli anni intorno al 570 a.C., incastrata nel pavimento all'interno della cella.

Frammento di una lekythos attica a fondo bianco (ca. 480 a.C.) confrontabile in stile con analoghe opere del pittore Douris, o i frammenti delle terrecotte architettoniche policrome del Tempio C e di altri edifici arcaici dell'Acropoli.

FUTURO DEL PROGETTO
Durante questa stagione di scavi si è riusciti a stabilire che il Temio R è caduto a causa di un terremoto intorno alla metà del IV secolo. Dopo il suo crollo, il tempio è stato ricostruito, ed i detriti non sono stati rimossi, ma livellati. Il pavimento all'interno e attorno al tempio è stato sollevato per più di un metro. A causa di questa circostanza e del fatto che il tempio non è stato studiato sotto i livelli ellenistici, c'è una buona possibilità che all'interno dell'edificio si potrà identificare il tetto crollato, i livelli del pavimento originali, attrezzi e installazioni. Data l'antichità del tempio R e il suo significato per lo sviluppo della prima architettura monumentale greca, la prossima stagione di scavi potrebbe portare a importanti scoperte.

 

L’equipe che ha condotto gli scavi guidata dal prof. Clemente Marconi dell’Institute of Fine Arts dell’Università di New York

Tratto e tradotto liberamente da http://www.nyu.edu/gsas/dept/fineart/academics/selinunte/selinunte-newsletters.htm

 

 

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