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LA CERAMICA CORINZIA

 

Corinto ebbe a partire dal 640 circa fino alla metà del IV sec. a.C. una fiorente produzione di ceramica, che è stata divisa per comodità di studio in vari periodi dai caratteri stilistici diversi: il Corinto Arcaico, il Corinto Medio e il Corinto tardo primo, tra il 625 e il 550 a.C.

La tecnica è molto raffinata; è utilizzata argilla chiarissima liscia, di ottima cottura, con decorazioni a figure nere o a semplici linee di contorno con particolari interni.

L’area di diffusione dei vasi corinzi fu vastissima, dalla Grecia all’Asia Minore, Egitto, Siria, Africa settentrionale, Italia e Spagna. La rarità delle firme e la decorazione con schemi fissi, anche se individualmente caratterizzati e nonostante la fattura ben superiore ad un buon artigianato, non ci permette di risalire agli autori delle opere.

Nel sec. VII a.C. emerge la produzione corinzia di piccoli vasi per essenze, con figure geometriche raffinate, mentre tra la fine del VII e la metà del VI, prevalgono motivi zoomorfi ( leoni, pantere,grifi ecc.), con raffigurazioni di rosette che riempiono tutto lo spazio disponibile.

Nell’ultima fase corinzia prevale la figura umana, rappresentata in banchetti, miti, danze di Satiri su grandi crateri policromi.

All’inizio del VI sec. nasce la ceramica a figure nere Attica, che conquista il mercato, segnando la fine della produzione corinzia.

 

 

 

 

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